Desc: Taksim, Chronique de la révolution des arbres: Diretto da Jo Béranger, Christian Pfohl. Con Evru Kara, Christian Pfohl. Nel cuore del Gezi Park di Istanbul, in piazza Taksim, una dozzina di difensori degli alberi lanceranno nel maggio 2013 un movimento di protesta che conquisterà l'intera Turchia e si opporrà al potere autoritario. Contro questa esplosione di libertà – questo maggio 68 turco – il primo ministro Erdogan l’ha oppressa e continua a opprimerla ferocemente inviando numerosi convogli di polizia e gas lacrimogeni, mentendo in ogni modo possibile per porre fine a questa protesta e sbarazzarsi del movimento. Migliaia di persone sono rimaste ferite: 6 persone sono morte e 7.800 sono rimaste ferite entro il 20 luglio. La lotta dei çapulku, cioè “vagabondi”, come li chiama Erdogan, nasce da una lunga lotta contro la sostituzione di interi quartieri di Istanbul con palazzi e centri commerciali in stile americano. Questo è stato il destino di Gezi Park concepito da Erdogan. Contro questa distruzione di Istanbul, la gente di Taksim si alza e grida: "Il parco ci appartiene, Istanbul ci appartiene". Secondo loro si tratta piuttosto di affermare il loro diritto a restare cittadini che respirano nel parco, invece di diventare consumatori chiusi in un centro commerciale; di opporsi alla corruzione e al capitalismo barbaro; di difendere il diritto delle donne al controllo del proprio corpo, la libertà di pensiero contro la costante propaganda del governo. Cosa è successo a Gezi Park? Chi sono questi manifestanti? Cosa li ha fatti arrabbiare abbastanza da trovare il coraggio di gridare ad alta voce e resistere? Qual è il vero volto di questo potere percepito dal mondo come modello da seguire?